Risulta strano che come patrono di un rione popolare operaio sia stato scelto proprio San Michele Arcangelo, poiché nell’antichità venivano messi sotto
la protezione dell’Arcangelo Michele tutti quei luoghi, come le fortezze, posti a difesa delle città o dei monasteri, proprio per chiedere l’aiuto dell’Angelo guerriero.
Questa titolarità è stata per così dire “ereditata” dalla soppressione della parrocchia di San Michele Arcangelo a Gabbiano, avvenuta ufficialmente il 31 luglio 1959, ma il cui complesso parrocchiale era già stato completamente distrutto nel 1943 dalle truppe tedesche in ritirata.
Il Vescovo e la Curia decisero allora di non ricostruire il complesso di Gabbiano, il cui territorio fu annesso alla confinante parrocchia di Spazzavento, ma di utilizzare i diritti di ricostruzione per i danni di guerra per edificare una nuova chiesa in una parte della periferia della città in rapida espansione. Ecco che da quel momento la parrocchia di Bigiano Basso, o Casermette, si chiama parrocchia di San Michele Arcangelo in Casermette